Fondue bourguigonne

La fondue bourguignonne è un piatto famosissimo in numerosi paesi europei. Veloce da preparare, simpatica da mangiare, è perfetta per essere consumata nelle fredde serate invernali. Si presta benissimo nelle cene in compagnia e di  festa, tanto che qui in Svizzera si propone anche a Natale.

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Fondue bourguignonne

Ingredienti e ricetta per preparare la fondue bourguignonne

Ingredienti bourguignonne

  • 800 grammi di carne di manzo (calcola indicativamente 200/250 grammi di carne a commensale), come taglio va benissimo lo scamone.
  • 500/1000 ml di olio di semi o d’oliva per friggere la carne.
  • salse a piacere: maionese, salsa cocktail, tzatziki greco, pesto alla menta e qualsiasi altra cosa la tua fantasia ti suggerisca. Il bello della bourguignonne è che puoi personalizzarla a tuo piacimento con le salse che preferisci. Puoi anche decidere di farle tu in casa e conservarle in frigorifero. Guarda qualche suggerimento salse per fonduta di carne.

Le dosi si riferiscono per quattro persone. Oltre i sei commensali, conviene utilizzare più caquelon, altrimenti oltre a crearsi confusione, l’olio non riesce a mantenere la temperatura.

Inoltre il mio consiglio è quello di arricchire la tavola con contorni per accompagnare la carne. Per esempio patatine fritte, insalata, riso in bianco o riso pilaf, sottaceti. Il piatto diventerà ancora  più vario e invitante.

Come preparare la bourguignonne

La fondue bourguignonne è una pietanza che esige pochi ingredienti, ma tutti esclusivamente di altissima qualità: l’ingrediente principale deve essere un taglio di manzo che sia pregiato, tenero e magro. Via libera, dunque, a tagli come la noce, lo scamone, il filetto ed il controfiletto. Scegliendo delle parti troppo grasse non solo il piatto diventerà più pesante e meno digeribile, ma la carne ti lascerà in bocca una sensazione di unto non proprio piacevole.

  • Tagliare la carne in piccoli cubi da 2/3 cm, dovranno essere mangiati in un solo boccone.
  • Rovesciare l’olio nella caquelon e portarlo a temperatura. Di norma come olio per bourguignonne viene utilizzato quello di semi per friggere ma può andare benissimo anche l’olio di oliva, usato nella ricetta piemontese.
  • Preparare eventuali contorni come riso pilaf, riso in bianco, patatine fritte, verdure crude da friggere nel’olio.

Quando tutto è pronto adagiare la caquelon sul fornelletto al centro della tavola. I commensali, infilzando con la punta della lunga forchetta i pezzetti di carne, potranno scegliere liberamente il grado di cottura lasciando il boccone più o meno tempo nell’olio. Una volta cotto, il pezzo di carne potrà poi essere accompagnato con le varie salse che ogni commensale sceglierà a suo piacimento. Solitamente le salse sono al centro della tavola e ognuno può scegliere quale aggiungere al proprio piatto.

Boccone di carne fondue bourguignonne
Fonduta di carne
Piatto fondue bourguignonne

La fondue piemontese

La ricetta piemontese si distingue da quella classica per l’uso dell’olio d’oliva per la cottura anziché quello di semi. Inoltre, oltre al manzo, viene utilizzata la carne di maiale, soprattutto salsiccia, e quella di pollo. Queste una volta cotte vengono accompagnate, oltre che dalle salse classiche, dalle quelle piemontesi, utilizzate anche per il bollito misto. Il bagnet verd, a base di acciughe sotto sale e prezzemolo, e il bagnet ross, fatto principalmente di peperone rosso e pomodoro.uta di carne.

Consigli per un’ottima fondue bourguignonne

  • Togliete la carne dal frigo circa un’ora prima della cena e tagliarla al momento, in modo da preservarne tutta la freschezza.
  • Mettette mezza patata sbucciata (mio nonno la mangiava a fine cena, ma non penso sia molto genuina) o un pezzo di pane nella caquelon per ridurre gli schizzi quando immergete i pezzi di carne. Inoltre vi indica, quando scaldate l’olio, che il contenuto comincia a friggere.
  • La temperatura perfetta dell’olio è intorno ai 180 gradi centigradi. Quando l’olio non è caldissimo la carne si impregna diventando meno digeribile.
  • Se volete un piatto più leggero e meno odore di fritto in casa, potete provare a sostituire l’olio nella caquelon con del grasso di cocco.
  • Le salse per la fondue bourguignonne possono essere acquistate già pronte ma per chi ha tempo e vuole un risultato migliore può prepararle utilizzando come base la maionese. Vedi i consigli per preparare le salse per fonduta di carne.

Cosa serve per cucinare la fondue bourguignonne?

Il recipiente per la cottura della bourguignonne è chiamata caquelon, come la classica pentola per la fonduta di formaggio, ma, a differenza di quest’ultima realizzata in terracotta, questa è  in rame o comunque di un altro metallo. Questo serve per permette all’olio di arrivare a temperatura più facilmente e di poterla mantenere.

La maggior parte delle caquelon per la bourguignonne hanno una forma cilindrica che si restringe leggermente verso il bordo superiore, per evitare che tu ed i tuoi ospiti possiate bruciarvi con uno schizzo di olio bollente. Nelle versioni più moderne, il bordo è sagomato in modo da potervi alloggiare le forchettine senza il rischio che queste cadano.

Piatto forchetta fondue

Per cucinare la fondue conviene acquistare un set per bourguignonne. Spesso è venduto anche con i piatti, fatti a settori per poter riporre le salse, e le forchette con una forma allungata per la caquelon. I set bourguignonne si possono trovare nei supermercati o online su store come Amazon.

 

Curiosità

La fondue bouguignonne è apprezzata in tutta la Svizzera ma anche in ampie aree geografiche della Francia e dell’Italia, particolarmente in Piemonte. Infatti nelle province di Cuneo e Torino, sta diventando un piatto tipico della zona.

Anche se il nome ti riporta alle dolci alture collinari francesi, dove assieme al vino e alla senape di Digione la fondue bourguignonne rappressenta un pilastro della cucina, la ricetta di questo particolare tipo di fonduta è, in realtà, originaria della Svizzera. L’etimologia del nome bourguignonne (che significa letteralmente di Borgogna) si riferisce probabilmente a qualche lontana origine francese, ma è agli svizzeri che dobbiamo la ricetta così come la conosciamo oggi.